Il bomber inglese conquista finalmente un titolo a quasi 32 anni dopo una vita di record personali e delusioni collettive
Una bacheca finalmente inaugurata. Per uno dei più grandi cannonieri della storia recente del calcio mondiale, il primo trofeo è arrivato solo a 31 anni, quasi per caso, in una stagione tutt’altro che trionfale per il suo Bayern Monaco. Harry Kane ha finalmente spezzato l’incantesimo che sembrava perseguitarlo da tutta la vita, conquistando la Bundesliga e mettendo fine a una delle “maledizioni” più curiose del calcio contemporaneo.
Il paradosso di un fuoriclasse senza coppe
La storia di Kane rappresenta un’anomalia nel mondo del calcio moderno: oltre 400 gol in carriera tra club e nazionale, capocannoniere del Mondiale 2018, plurimo top-scorer della Premier League (2016, 2017, 2021), miglior marcatore di sempre dell’Inghilterra e secondo nella storia della Premier alle spalle del solo Shearer. Un palmares individuale straordinario che, fino a pochi giorni fa, non aveva trovato corrispondenza in titoli di squadra.
Una situazione tanto paradossale da sembrare quasi predestinata, considerando che anche nel momento della vittoria decisiva, Kane era assente dal campo per squalifica. “È un po’ la mia storia,” ha commentato con ironia l’attaccante inglese, “ma non preoccupatevi, festeggerò più di chiunque altro”. Una battuta che nasconde anni di frustrazioni.
Dal Tottenham al Bayern: la ricerca della gloria
Cresciuto nel Tottenham fin dall’età di 11 anni, Kane ha trascorso 19 anni con gli Spurs senza mai alzare un trofeo, nonostante le oltre 300 presenze in maglia bianca. La decisione di trasferirsi in Germania nell’estate 2023 è stata dettata proprio dalla fame di vittorie, scegliendo un club che aveva vinto undici campionati consecutivi e 28 trofei in 11 anni.
L’investimento del Bayern è stato massiccio: 100 milioni di euro più 20 di bonus per il cartellino, con un contratto da 25 milioni lordi all’anno fino al 2027. In totale 220 milioni che ne hanno fatto l’acquisto più costoso nella storia del club bavarese, superando ampiamente gli 80 milioni spesi per Lucas Hernandez nel 2019.
Eppure, l’ironia della sorte ha voluto che proprio nell’anno dell’arrivo di Kane, il Bayern abbia vissuto una delle stagioni più deludenti degli ultimi tempi. Niente Supercoppa, eliminazione precoce in coppa nazionale e ai quarti di Champions League. Solo la Bundesliga è rimasta come salvezza per non chiudere l’annata a mani vuote.
Una carriera di delusioni collettive
La lista delle opportunità mancate nella carriera di Kane è impressionante. Con il Tottenham, due semifinali di FA Cup perse contro Chelsea (2017) e Manchester United (2018), ma soprattutto la finale di Champions League 2019 persa contro il Liverpool.
Con la nazionale inglese, il bottino è ancora più amaro: la semifinale mondiale del 2018 persa contro la Croazia, il rigore sbagliato nei quarti del Mondiale 2022 contro la Francia, e le finali degli Europei perse contro Italia (2021) e Spagna (2023). Un’incredibile sequenza di appuntamenti mancati con la storia, che avevano trasformato Kane in una sorta di simbolo di talento senza gloria.
Gli appassionati di statistiche e scommesse su www.spinaro.it.com/ avevano addirittura creato quote speciali sulla possibilità che Kane concludesse la carriera senza mai vincere un trofeo, tanto sembrava persistente questa “maledizione”.
La condivisione con Dier: destini intrecciati
Curiosamente, Kane non è stato l’unico a rompere l’incantesimo con questa Bundesliga. Il suo ex compagno al Tottenham Eric Dier, trasferitosi al Bayern a gennaio 2024, ha condiviso con lui questo primo successo. Due carriere parallele che si sono ritrovate in Germania per spezzare insieme il digiuno di trofei.
Questa vittoria, per quanto importante, rappresenta solo un primo passo per Kane. La vera sfida sarà confermarsi e conquistare quella Champions League che il Bayern ha costruito la squadra per vincere. Un percorso simile a quello di tanti grandi allenatori come Claudio Ranieri, capaci di commentare con saggezza le vittorie e le sconfitte dopo anni di esperienza ad alti livelli.
A quasi 32 anni, Kane può finalmente ammirare una vetrina dei trofei non più vuota. La speranza, per lui, è che questo sia solo l’inizio di una nuova fase della sua straordinaria carriera, dove ai record personali si possano finalmente affiancare i successi di squadra che il suo talento ha sempre meritato.