La Procura FIGC ha confermato i capi d’accusa per il club di Cellino: giovedì 29 la sentenza che potrebbe stravolgere gli equilibri di Serie B
Il caso Brescia entra nella fase decisiva. La Procura Federale ha ufficialmente deferito il club lombardo dopo aver ricevuto e analizzato la memoria difensiva presentata dalla società. Il rinvio a giudizio conferma tutte le accuse che erano state anticipate nelle scorse settimane e che potrebbero avere conseguenze drammatiche per il futuro della squadra.
I capi d’accusa e le possibili sanzioni
Le contestazioni mosse al club di Massimo Cellino sono estremamente precise: mancato rispetto della scadenza del 17 febbraio e di quella del 16 aprile per i versamenti relativi a Irpef e Inps. Violazioni che, secondo la normativa vigente, comportano sanzioni praticamente automatiche e particolarmente pesanti.
Per il mancato adempimento della prima scadenza, il Brescia rischia 4 punti di penalizzazione (2 per l’Irpef e 2 per l’Inps) da scontare nell’attuale stagione sportiva. Identica sanzione è prevista per la seconda violazione, con altri 4 punti che verrebbero però applicati nella prossima annata calcistica.
L’impatto sulla classifica attuale sarebbe devastante: la penalizzazione di 4 punti farebbe precipitare il Brescia in zona retrocessione diretta, causando la discesa in Serie C e salvando automaticamente il Frosinone, attualmente terzultimo.
Il processo e le tempistiche
Il Tribunale Federale Nazionale ha fissato l’udienza per giovedì 29, quando si deciderà il destino del club lombardo. La sentenza sarà emessa immediatamente al termine dell’udienza, ma resta da capire quali saranno i passaggi successivi.
Due le possibilità sul tavolo della FIGC e della Lega B: procedere immediatamente con la riscrittura della classifica, retrocedendo il Brescia in Serie C e salvando il Frosinone, oppure attendere un eventuale secondo grado di giudizio presso la Corte d’Appello Federale, per avere maggiori garanzie dal punto di vista procedurale.
Se si optasse per la prima soluzione, verrebbe organizzato un nuovo spareggio playout tra Sampdoria e Salernitana, con la partita d’andata che si disputerebbe a Genova. Una situazione che riaccenderebbe le speranze dei blucerchiati, attualmente retrocessi sul campo.
Il cambio di proprietà
Sullo sfondo di questa intricata vicenda sportiva si staglia un importante cambiamento societario. Massimo Cellino è infatti pronto a lasciare la presidenza del Brescia, con il passaggio delle quote a un fondo straniero che sembra ormai cosa fatta.
Il gruppo investitore sarà rappresentato in Italia da Francesco Marroccu, figura già nota nell’ambiente bresciano per il suo precedente incarico di direttore sportivo del club. Marroccu ha inoltre collaborato con lo stesso Cellino durante l’esperienza al Cagliari, creando un legame professionale che potrebbe aver facilitato questa transizione.
Un cambiamento radicale che arriva nel momento più difficile per la società lombarda, con la concreta possibilità di dover ripartire dalla Serie C sotto una nuova gestione.
Il caso Trapani e il precedente
Il Brescia non è l’unico club nei guai con la giustizia sportiva. La Procura FIGC ha deferito anche il Trapani in Serie C per analoghe violazioni relative ai versamenti contributivi. Una situazione che crea un interessante parallelo, considerando che entrambe le società si trovano ad affrontare lo stesso tipo di problematica.
Per il club siciliano, la penalizzazione di 4 punti in questa stagione non avrebbe conseguenze significative sulla classifica finale, ma la squadra dovrebbe comunque partire con un handicap nel prossimo campionato.
Curioso notare come dietro entrambe le società (Trapani calcio e Trapani Shark di basket) ci sia lo stesso proprietario, Valerio Antonini, che si trova ora a dover fronteggiare sanzioni parallele per aver utilizzato crediti d’imposta acquistati regolarmente ma rivelatisi successivamente inesistenti.
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La vicenda del Brescia rappresenta un caso emblematico di come le questioni amministrative possano avere ripercussioni dirette e devastanti sui risultati sportivi, modificando equilibri che sembravano ormai definiti sul terreno di gioco. Una lezione importante per tutto il sistema calcio italiano, sempre più attento alla sostenibilità economica e alla regolarità amministrativa dei club.
Ora non resta che attendere giovedì per conoscere il verdetto del TFN e capire se la Serie B dovrà essere completamente ridisegnata a stagione praticamente conclusa, con tutte le conseguenze sportive, economiche e legali che potrebbero derivarne.