Da oggetto misterioso in viola a protagonista con Fabregas: la rinascita di un talento che sembrava smarrito
La magia del lago sembra aver restituito al calcio italiano il vero Jonathan Ikoné. L’attaccante francese sta vivendo una seconda giovinezza a Como, dove il suo talento – rimasto in gran parte inespresso durante l’esperienza fiorentina – è finalmente sbocciato. Sabato scorso, nella trasferta di Monza, ha messo a segno la sua seconda rete in maglia lariana, confermando un rendimento straordinario rispetto alla prima parte di stagione.
Numeri da capogiro sotto la guida di Fabregas
Un gol ogni 100 minuti è una media da bomber di razza. Da quando è approdato a Como nel mercato di gennaio, Ikoné ha collezionato 7 presenze per un totale di 200 minuti, realizzando 2 reti. Statisticamente, è come se segnasse in ogni partita in cui viene impiegato – un rendimento che assume contorni ancora più impressionanti se comparato a quanto fatto vedere con la maglia viola.
Nelle 14 apparizioni in campionato con la Fiorentina nella prima parte di stagione (esattamente il doppio di quelle attuali a Como), il francese non è mai riuscito a trovare la via del gol né a fornire assist ai compagni. L’unico contesto in cui aveva mostrato lampi del suo talento era stata la Conference League, competizione nella quale aveva siglato 4 reti in 6 presenze.
Il fattore Fabregas: quando la fiducia fa la differenza
Il tecnico spagnolo lo voleva fortemente, avendolo affrontato da avversario. Non è stato casuale l’arrivo dell’ala francese a Como, ma una precisa richiesta di Cesc Fabregas, che lo conosceva dai tempi della sua esperienza in Ligue 1 con il Monaco. Tra il 2019 e il 2022, i due si sono affrontati tre volte nei duelli Monaco-Lilla (ottavi di Coppa di Lega nel dicembre 2019 e campionato 2020-21), con un bilancio decisamente favorevole al francese: due vittorie e un pareggio.
A più riprese quest’anno, Fabregas ha ricordato di essersi trovato di fronte un avversario formidabile, descrivendolo come un giocatore “fortissimo, quasi devastante”. Parole che hanno trovato conferma nelle dichiarazioni rilasciate al momento del suo acquisto: “Lo stile di gioco dinamico di Jonathan, la sua versatilità e la sua esperienza nel calcio di alto livello saranno preziose per noi. La sua capacità di rompere le difese e creare occasioni da gol si allinea perfettamente con la nostra filosofia d’attacco”.
Una profezia che si è avverata in modo spettacolare a Monza, dove Ikoné ha realizzato un gol da manuale del calcio moderno: partendo da destra, si è incuneato nell’area biancorossa, ha saltato due difensori e ha piazzato la palla sul palo lungo con il suo mancino, sfruttando alla perfezione il vantaggio del piede invertito.
Non solo gol: un equilibratore tattico prezioso
La rinascita va oltre la semplice vena realizzativa. Ciò che impressiona del “nuovo” Ikoné non è solo la capacità di trovare la via del gol, ma anche il contributo alla fase difensiva, elemento fondamentale nello scacchiere tattico di Fabregas. Nel sistema di gioco del tecnico catalano, gli esterni d’attacco devono garantire anche lavoro di contenimento e copertura, specialmente sul lato opposto a quello occupato da Diao, a cui viene concessa maggiore libertà offensiva.
Contro il Monza, Ikoné è stato schierato per la prima volta da titolare al posto di Strefezza, dimostrandosi pedina-chiave nell’equilibrio tra le due fasi. Ha ingaggiato 4 duelli (vincendone 2) e recuperato 4 palloni, risultando il terzo giocatore più produttivo in questo fondamentale fra tutti quelli di movimento del Como. Solo Valle e Paz hanno fatto meglio di lui, con rispettivamente 5 e 6 recuperi.
Questa capacità di adattarsi rapidamente a nuovi contesti richiede la stessa versatilità che i giocatori mostrano in campo, simile all’abilità necessaria per adattarsi alle diverse dinamiche quando si è impegnati in attività diverse come giocando su CasinoLab, dove strategie e approcci devono essere costantemente ricalibrati.
Un futuro tutto da scrivere
Nelle 7 partite che mancano alla fine del campionato, con il Como ormai vicinissimo alla salvezza, Jonathan Ikoné potrebbe ulteriormente consolidare la sua posizione e garantirsi un futuro in riva al lago. Un percorso che ricorda quanto accade quando una squadra affronta il rush finale della stagione, come le ultime partite dell’Inter prima di incontrare la Juventus, dove ogni prestazione può essere determinante per gli equilibri futuri.
Una scommessa che il Como sta vincendo
Gli 8 milioni della clausola di riscatto sembrano oggi un affare. Nel prestito dalla Fiorentina è inserita un’opzione di acquisto fissata a 8 milioni di euro. Una cifra che, considerando l’attuale rendimento del francese, appare un investimento più che ragionevole per il Como.
Se dovesse mantenere questi standard fino al termine della stagione, la dirigenza lariana difficilmente si lascerà sfuggire l’opportunità di assicurarsi definitivamente le prestazioni di un giocatore che, a 26 anni, rappresenta un perfetto equilibrio tra esperienza internazionale e ulteriore potenziale di crescita.
La scommessa di Fabregas sta dimostrando che talvolta, per far brillare un talento, servono solo l’ambiente giusto e la fiducia di chi sa davvero come valorizzarlo.